MUSICA FUTURISTA


Il grande rinnovamento della musica mediante l'Arte dei Rumori teorizzato da Luigi RUSSOLO

 


Luigi RUSSOLO : futurista e firmatario del manifesto L'arte dei rumori (11 marzo 1913), in cui si teorizzava l'impiego del rumore per arrivare a comporre una musica costituita da rumori invece che suoni, è considerato il primo artista ad aver teorizzato e praticato il concetto di noise music (noise = rumore). La sua musica veniva eseguita con uno strumento da lui stesso ideato, l'Intonarumori, un apparecchio meccanico capace di sviluppare suoni disarmonici e avanguardistici subito battezzati, nelle performance di quel movimento, "musica futurista"

 

Questa evoluzione della musica è parallela al moltiplicarsi delle macchine

 

Russolo afferma: “Noi futuristi abbiamo tutti profondamente amato e gustato le armonie dei grandi maestri Beethoven e Wagner ci hanno squassato i nervi e il cuore per molti anni. Ora ne siamo sazi e godiamo molto più nel combinare idealmente bei rumori di tram, di motori a scoppio, di carrozze e di folle vocianti.”

 

 

Di seguito alcuni punti salienti dello scritto di Russolo “L’arte dei rumori”:


 1. – I musicisti futuristi devono allargare ed arricchire sempre più il campo dei suoni. Ciò risponde a un bisogno della nostra sensibilità. Notiamo infatti nei compositori geniali d'oggi una tendenza verso le più complicate dissonanze. Essi, allontanandosi sempre più dal suono puro, giungono quasi al suono rumore. Questo bisogno e questa tendenza non potranno essere soddisfatti che coll'aggiunta e la sostituzione dei rumori ai suoni.

2. – I musicisti futuristi devono sostituire alla limitata varietà dei timbri degl'istrumenti che l'orchestra possiede oggi l'infinita varietà dei timbri dei rumori, riprodotti con appositi meccanismi.

3. – Bisogna che la sensibilità del musicista, liberandosi dal ritmo facile e tradizionale, trovi nei rumori il modo di ampliarsi e rinnovarsi, dato che ogni rumore offre l'unione dei ritmi più diversi oltre a quello predominante.

 4. – Ogni rumore avendo nelle sue vibrazioni irregolari un tono generale predominante, si otterrà facilmente nella costruzione degli strumenti che lo imitano una varietà sufficientemente estesa di toni, semitoni e quarti di toni. Questa varietà di toni non toglierà a ogni singolo rumore le caratteristiche del suo timbro, ma ne amplierà solo la tessitura o estensione.

5. – Le difficoltà pratiche per la costruzione di questi strumenti non sono gravi. Trovato il principio meccanico che dà un rumore, si potrà mutarne il tono regolandosi sulle stesse leggi generali dell'acustica. Si procederà per esempio con la diminuzione o l'aumento della velocità, se lo strumento avrà un movimento rotativo, e con una varietà di grandezza o di tensione delle parti sonore, se lo strumento non avrà movimento rotativo.

 6. – Non sarà mediante una successione di rumori imitativi della vita, bensì mediante una fantastica associazione di questi timbri varî, e di questi ritmi varî, che la nuova orchestra otterrà le più complesse e nuove emozioni sonore. Perciò ogni strumento dovrà offrire la possibilità di mutare tono, e dovrà avere una più o meno grande estensione.

7. – La varietà dei rumori è infinita. Se oggi, mentre noi possediamo forse mille macchine diverse, possiamo distinguere mille rumori diversi, domani, col moltiplicarsi di nuove macchine, potremo distinguere dieci, venti o trentamila rumori diversi, non da imitare semplicemente, ma da combinare secondo la nostra fantasia.

 8. – Invitiamo dunque i giovani musicisti geniali e audaci ad osservare con attenzione tutti i rumori, per comprendere i varî ritmi che li compongono, il loro tono principale e quelli secondari. Paragonando poi i timbri varî dei rumori ai timbri dei suoni, si convinceranno di quanto i primi siano più numerosi dei secondi. Questo ci darà non solo la comprensione ma anche il gusto e la passione dei rumori. La nostra sensibilità moltiplicata, dopo essersi conquistati degli occhi futuristi avrà finalmente delle orecchie futuriste. Così i motori e le macchine delle nostre città industriali potranno un giorno essere sapientemente intonati, in modo da fare di ogni officina una inebriante orchestra di rumori.


INTONARUMORI


Ecco l'elenco di alcuni intonarumori costruiti:
 ululatori, rombatori, crepiatori, stropiccia tori, scoppiatori (rumore tipo motore a scoppio), gorgogliatori, ronzatore basso, sibilatore
Gl'intonarumori hanno esternamente la forma d'una scatola più o meno grande a base generalmente rettangolare. Dal lato anteriore esce una tromba che serve a raccogliere e rafforzare il suono-rumore. Posteriormente hanno una manovella per dare il movimento che determina la produzione della eccitazione rumoristica.
Sulla parte superiore, una leva con una lancetta che si muove sopra una scala graduata in toni e semitoni e frazioni di tono. Questa leva serve a determinare con i suoi spostamenti l'altezza cioè il tono del rumore, che si legge sulla scala graduata. In alcuni intonarumori, invece, il movimento essendo ottenuto elettricamente per mezzo di corrente alla manovella è sostituito un interruttore a forma di bottone.


https://youtu.be/IC3KMbSkYNI  Risveglio di una Città

https://youtu.be/_6pzNhUj-Zs LA PIOGGIA - Soprano, piano and Intonarumori




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