TEMI SULLA CANZONE



ELABORATO DI VIOLA BERTOLINA (3G)
Traccia:

“Una canzone, come ogni altra forma di espressione artistica o para artistica, deve servire a qualcosa: attimo di disattenzione, un momento di spensieratezza e certe volte può essere utile a far pensare, meditare su determinati problemi” Commenta queste parole tratte dal libro “Fabrizio de Andrè sotto le ciglia chissà diari” ( Milano 2016) che raccoglie gli scritti del cantautore genovese.

Svolgimento:

Come si possono commentare le parole di un artista tanto importante, tanto speciale e tanto amato? Fabrizio De Andrè ha rispettato in ogni sua canzone tutti i criteri che lui stesso ha enunciato nella frase proposta. Le sue canzoni hanno molteplici utilità. Prendiamo “La guerra di Piero” che per esempio serve a mostrare l'orrore della guerra: questa canzone fa capire quanto sia brutta, quanto sia crudele e come funzioni la guerra. I versi che più descrivono questo pensiero  sono “...e mentre marciavi con l'anima in spalle, vedesti un uomo in fondo alla valle: aveva il tuo stesso identico umore, ma la divisa di un altro colore” .
Due uomini avversari provano le stesse emozioni, hanno paura e si trovano lì per volere altrui. Sparano per difendersi, ma non l'avrebbero mai voluto fare. Ascoltando questa canzone anche noi proviamo la paura dei soldati.
È proprio qui che volevo arrivare: è questo, più di tutti, l'utilizzo della canzone. Ogni canzone amplifica le sensazioni che si stanno provando mentre la si ascolta e di conseguenza rimane nella nostra mente legata a quei momenti e quei ricordi. Per questo la canzone è straordinaria. Attraverso le parole di un'altra persona, ognuno ricorda un momento della propria vita, anche solo un minuto, accompagnato da una “colonna sonora” che la segnerà per sempre.
Mi ricordo di quest'estate quando ero in macchina per andare all'ospedale poco dopo aver ricevuto la notizia della morte di mio nonno. Per alleviare il dolore avevo deciso di ascoltare della musica. Il caso volle che in quel momento la canzone che casualmente apparve sul display del mio telefono fu “Let It Be” dei Beatles, che recita “let it be, let it be, there will be an answer, let It be” ovvero “lascia che sia, lascia che sia, ci sarà una risposta, lascia che sia” , versi questi che non potevano essere più appropriati per il momento che stavo vivendo. Ogni volta che riascolto questa canzone mi scende una lacrima al pensiero di mio nonno.
Attraverso il testo di una canzone riusciamo a trovare le parole per quei pensieri che non saremmo in grado di esprimere da soli, a volte perché troppo profondi e difficili da tradurre.
Ognuno fa proprio il significato di un testo di una canzone, per fare un esempio: quante persone si sono innamorate su una stessa canzone? Sicuramente molte coppie italiane si sono dichiarate sulle note di “A te” di Jovanotti. Con un semplice “...a te che sei…”  il cantautore ha lasciato spazio a chiunque ascoltasse la sua canzone di completarla a piacere, di farla sua, di farla diventare la canzone del proprio amore.
La canzone non è solo il testo, è anche la musica, la melodia. Spesso ascoltando canzoni straniere comprendiamo pienamente ciò che l'autore vuole esprimere nonostante la difficoltà della traduzione del testo. Questa non è una magia, è il potere della musica. Io porto spesso un esempio: mio papà mastica pochissimo l'inglese,  la sua canzone preferita è “The sound of silence” di Simon & Garfunkel. Mi ha spiegato nel dettaglio le emozioni che questa canzone suscita in lui e analizzandone i versi mi sono accorta che erano esattamente quelle che gli autori avevano espresso nel testo in inglese.
Al giorno d'oggi ascoltiamo parecchie canzoni straniere, che siano in spagnolo, francese, inglese e, come ho detto prima, veniamo ad essere attratti e quindi spinti ad analizzare il testo imparando inconsciamente una lingua nuova. Anche questa è una grande utilità della canzone che ci avvicina ai suoni di una lingua straniera, ci invoglia a conoscere e sa bypassare le difficoltà legate alla lingua attraverso la musica che risulta essere un linguaggio universale e superiore.
Non sempre però il testo rispecchia realmente ciò che ci trasmette la melodia, capita che, leggendo le parole, rimaniamo delusi perché ci aspettavamo altro. A me, ad esempio, è capitato con la canzone “Bad romance” di Lady Gaga. All'ascolto della melodia mi sarei aspettata un testo divertente, allegro, spiritoso, invece parla di una relazione conclusasi negativamente e della vendetta che la ragazza vuole assaporare.
Nonostante ascolti canzoni internazionali come questa, i miei coetanei mi definiscono una ragazza all'antica, dato che non ascolto la musica contemporanea come la TRAP. I miei gusti mi spingono all'ascolto di canzoni più datate o musica che potrebbe sembrare passata di moda ma non è così. Io la musica la paragono all'energia, perché non si crea né si distrugge, ma passa da una forma all'altra. Come può la musica passare di moda? Come può essere vecchia? Non è possibile, la musica è una sola, c'è sempre stata. Certo, ha diversi modi con cui si manifesta, uno dei quali è la canzone, ma è comunque la nostra grande energia.  Può sembrare esagerato, ma per me la canzone e la musica in generale è un'energia vitale, un elemento senza il quale non potrei vivere, forse perché sono stata abituata a cantare e suonare fin da piccola. L’educazione che ho avuto mi ha avvicinato alla musica ed alla canzone dandomi una possibilità ulteriore di espressione e di comprensione del mondo.
Aveva proprio ragione De Andrè nel dire che la canzone deve servire a qualcosa, secondo il mio punto di vista questa utilità è riuscire attraverso i pensieri degli altri a capire chi siamo realmente e questa mi sembra davvero un'utilità pazzesca.



ELABORATO DI SOFIA BELLERI (3G)

Una canzone è una forma di espressione, un insieme di parole tra loro in armonia che in pochi minuti danno voce ad un'emozione, ad un sentimento.
È un mezzo di comunicazione attraverso il quale una persona riesce a trasmettere il suo messaggio a coloro che la ascoltano.
Proprio per questo non va sottovalutata.
È una forma d'arte molto varia pertanto trova sempre degli ascoltatori, è immediatamente disponibile ad un vasto pubblico.
Le canzoni entrano a far parte della vita delle persone. Come sarebbe un mondo senza musica? Come un mondo senza colore.
La musica è un linguaggio universale, in qualunque lingua sia cantata anche se non se ne capisce il significato delle parole arriva dritta al cuore, non si limita al cervello.
Una canzone nasce dalla testa dell'autore che la compone, gli dà forma. È una cosa all'apparenza semplice, ma molto complesso è giungere al cuore di chi ascolta.
Le canzoni parlano di tutto, a volte sono leggere, spensierate e sciocche. Altre volte sono profonde, parlano di sentimenti feriti, diritti mancati e di guerre, ad esempio la canzone di Anastasio “Generale”

“Generale dalla radiolina la sento urlare “ordine, disciplina”…
E c'è una musica di colpi di fucile, urla di ragazzi, giorni andati persi …
È la cosa più tremenda, è la guerra…”

Le canzoni commuovono perché rispecchiano lo stato d'animo di un determinato momento. Alcune rimangono in mente e anche quando non le vuoi cantare ti escono dalla bocca senza volerlo, ad esempio la canzone di Alvaro Soler “La cintura”.
Una canzone ti fa compagnia, ti riporta alla mente i momenti belli e brutti, le storie d'amore o comunque tutte le cose che hanno segnato la vita di una persona. Una canzone fa sognare, permette di staccarsi dal mondo reale per ritrovarsi nella fantasia. Sa far ridere al momento giusto, ma anche piangere al momento inopportuno.
Come dice Jovanotti “le canzoni non devono essere belle, devono essere stelle, illuminare la notte, far ballare la gente…”
Ascoltando alcune canzoni rimani da solo coi tuoi pensieri, permettendoti di conoscerti meglio e più a fondo. La canzone ti consente di capire che altri come te possono avere le tue stesse paure ed insicurezze e quindi ti aiutano a sentirti meno solo.

“Questa è la mia cherofobia
no, non è negatività
questa è la mia cherofobia
fa paura la felicità
questa è la mia cherofobia
ma tu resta”(Martina Attili)

Glii uomini da sempre hanno avuto l'esigenza di scrivere e ascoltare canzoni e melodie.
La musica distrae dal quotidiano, serve anche a divertirsi in compagnia: cosa c'è di più bello di andare ad un concerto del tuo cantante preferito con le amiche e cantare a squarciagola le sue canzoni?
La canzone è dunque sia solitudine che aggregazione, è una forma d'arte semplice, ma complessa, che arriva a tutti ed ha mille sfaccettature.


ELABORATO DI GRETA ASSISI (3G)

Una canzone è senza dubbio una forma di espressione, un mezzo molto forte per comunicare emozioni, pensieri, sentimenti…
Anche se non tutte le canzoni hanno testi profondi, certamente, ognuna ha un significato, un intento, un messaggio che vuole trasmettere all'ascoltatore.
Una canzone può servire a molti scopi, ad esempio canzoni come “Auschwitz” di Guccini servono a ricordare eventi storici, così che certi avvenimenti non si ripetano.
Altre canzoni possono servire ad esprimere i propri sentimenti, come “Love of my life” dei Queen, dedicata a Mary Austin, prima fidanzata di Freddie Mercury, che gli è rimasta vicina anche nei momenti più bui della sua vita, fino alla morte causata dall' AIDS.
Altre canzoni possono avere l'intento di protestare contro una determinata condizione, come le numerosi canzoni scritte negli anni ‘60 contro la guerra in Vietnam.
Una canzone può servire alle persone anche per trovare conforto. Questo tipo di canzone spesso racconta un'esperienza personale del cantante, ma qualcuno che ha passato o sta passando la stessa situazione può sentire la canzone molto vicina a se stesso. Un esempio di canzone con testo profondo e personale è “Tears in heaven” del cantante e chitarrista Eric Clapton nella quale esprime il dolore per la perdita del figlio.
Altre canzoni possono servire a dare voce ad una generazione di giovani, come le canzoni di Elvis Presley negli anni ‘50 o quelle dei Beatles e dei Rolling Stones negli anni ‘60.
Ci sono ovviamente anche canzoni che trasmettono messaggi negativi, per esempio le canzoni di trapper come Sfera Ebbasta e la Dark Polo Gang.
Un altro genere che sta prendendo piede tra i giovani è l'Indie, con testi profondi, testi che descrivono diverse situazioni, come fossero istantanee di diversi momenti, con testi critici, che a chi non è abituato potrebbero sembrare ridicoli insensati, ricchi di metafore e frasi da parafrasare.
Ci sono anche canzoni scritte nel ricordo di persone famose e non, che ci hanno lasciato, come Kurt Cobain di Brunori Sas, che ricorda due persone per le quali la fama è stata la rovina. Tra i versi si trova “...chiedilo a Kurt Cobain, come ci si sente a stare sopra un piedistallo e non cadere, e chiedilo a Marilyn, quanto l'apparenza inganna e quanto ci si può sentire soli, e non provare più niente…”
Da fan dei Nirvana e di Kurt Cobain, questa canzone mi piace molto e la trovo significativa.
Al di là dei gusti, perché, come dicevano i latini, “De gustibus non disputandum est”, credo che a tutti servirebbe ascoltare i testi delle canzoni in modo consapevole, comprendere bene di cosa parlano e qual è l'intento di chi le canta, cosa vuole lasciare a chi le ascolta. Questo ascolto consapevole permette un arricchimento di tutti coloro che si avvicinano all'ascolto delle canzoni.

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