Tema su Beethoven
Racconta in quali circostanze hai scoperto che la musica di Beethoven può parlare ancora ad un ragazzo del terzo millennio.
Scritto da Agnese Panelli 3G a.s 2016/2017 e premiato al concorso Cerri-Mazzola
Fino a poco tempo fa non amavo la musica di Beethoven, non è il mio genere; però mi ha sempre interessato molto come persona, soprattutto per la sua storia.
L'ho “conosciuto” affrontando l'argomento a scuola, la professoressa ci ha atto ascoltare la sua musica e ci ha consigliato la visione del film “L' amata immortale” per capire quale fosse la personalità complessa di Beethoven e io mi sono appassionata all’argomento.
Sui libri è principalmente dipinto come “un grandissimo genio”, “uno spettacolare compositore”, dal film, invece, mi è parsa un’altra persona, una persona sola, triste, che trova il suo unico conforto nella musica.
Il film mette in scena la ricerca, dopo la morte di Beethoven, della sua “amata immortale” e, sembrerà strano e forse anche un po' stupido, ma per un momento ho pensato che fosse LA MUSICA la sua amata immortale.
In effetti forse ha anche senso, la musica era la sua vita, colei che lo aiutava nella sua malattia, la sordità, penso che potrebbe tranquillamente essere definita la sua amata.
E poi la musica è immortale, c'è da sempre e ci sarà sempre.
Come c'era ai tempi di Beethoven è uno strumento indispensabile anche nella vita di noi ragazzi del Terzo Millennio.
Come ho detto inizialmente la musica di Beethoven ha iniziato a piacermi non molto tempo fa, penso che sia perché la ascoltavo già col pregiudizio che essendo musica classica non mi sarebbe piaciuta.
Quando però ho prestato più attenzione al significato di ciò che stavo ascoltando mi sono resa conto che Beethoven tratta di argomenti attuali ancora oggi, dopo circa duecento anni.
Trovo che le sue sinfonie non siano troppo complicate ed anzi siano comprensibili anche ai giovani perché trattano temi che affrontiamo anche noi nella vita di tutti i giorni.
A scuola abbiamo studiato ed analizzato musica e testo dell' “Inno alla Gioia”.
La musica la conoscevo già, probabilmente perché sentita in giro, ma devo dire che riascoltarla più volte non fa mai male, anzi...
Il significato, poi, è grande, bello...la gioia, il bisogno di trovare la felicità .
Penso che la gioia sia una delle cose più difficili da ottenere, come lo era anche ai tempi di Beethoven.
Secondo me i ragazzi si ritrovano molto in questi pensieri ed è bello che proprio Beethoven parli di gioia, lui che la gioia è riuscito a trovarla nella musica, nonostante l'ostacolo della sua sordità.
A testimoniare che la felicità si può trovare anche quando tutto sembra perduto, basta aver la forza di cercare.
Ed è con questo messaggio che Beethoven ci ha lasciato; non poteva farci regalo più grande.
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